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Destagionalizzare il turismo è un arte
Tratto da Il Resto del Carlino di Rimini del 29 gennaio 2011
Washington vanta in assoluto una delle collezioni di pittura europea tra le più importanti nel mondo. E alcuni dei capolavori della National Gallery di Washington, l’imponente museo della capitale degli Stati Uniti (tra i più grandi e completi nel mondo) saranno tra i pezzi pregiati della terza mostra che Marco Goldin e la Fondazione Carim realizzeranno a Castel Sismondo l’anno prossimo.
Goldin punta in particolare ad alcune delle opere per la sezione che va dal ‘400 e al `600 italiano. Il museo possiede centinaia di capolavori dei maestri della pittura italiana, ottenuti nel corso delle varie donazioni. Alla National sono presenti dipinti di Leonardo, Raffaello, Giorgione, Mantegna, Tiziano, Tintoretto (solo per citarne alcuni). Ma nell’incontro di ieri alla National, con Franklin Kelly, numero due della National, si è parlato anche del possibile prestito di un Cézanne, «La National possiede una favolosa collezione di pittura impressionista. I rapporti sono molto buoni: per la mostra in corso a Castel Sismondo abbiamo un’opera di Renoir arrivata proprio da Washington, per l’anno prossimo spero di portare a Rimini un dipinto di Cézanne» si augura Goldin.
Intanto arrivano buone notizie da Boston. Il Museum of Fine Arts è disposto a concedere altri due capolavori che, secondo Goldin, «farebbero la gioia di molti critici e studiosi d’arte» . C’è infatti la possibilità, per Rimini, di avere il «Campo di papaveri vicino a Giverny» di Monet e soprattutto «L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano» di Manet. Di questo dipinto ne esistono tre versioni : la prima è conservata proprio a Boston, le altre invece a Londra e in Germania. Quadro di grandi dimensioni, famosissimo per il suo significato storico, il capolavoro di Manet non esce dal museo di Boston dal 1981. Attualmente è in corso un restauro per permettere al dipinto dì essere esposto al Museo d’Orsay di Parigi, per una grande mostra su Manet. Averlo a Rimini, subito dopo Parigi, sarebbe una vera chicca . «Non sarà facile — mette le mani avanti Goldin — perché portare in Italia un quadro del genere costa moltissimo: tra i 200mila e i 300mila euro. Ma se arrivassero importanti sponsor privati la spesa non sarà più un problema insormontabile».
Dopo Washington, il viaggio di Goldin in Usa proseguirà a Los Angeles, Ilouston, Columbus, Chicago. Decisivo l’incontro a Chicago con la Terra Foundation, la fondazione che si occupa di divulgare l’arte americana nel mondo, e che potrebbe contribuire (anche economicamente) alle mostra di Rimini e soprattutto a quella di San Marino sull’arte americana. Chicago, Rimini, San Marino: un `gemellaggio’ in nome dei maestri della pittura.
di Manuel Spadazzi