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In fuga dal deserto: Essi hanno fame!

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Tratto da La Voce del 22 febbraio 2011

Sarà l’età, quindi l’esperienza di vita, al di là delle idee professate, degli ideali dai quali siamo sempre stati animati, dal buon senso ereditato dai nostri vecchi: genitori, nonni e bisnonni, fatto si è che non ce la facciamo più a raccapezzarci.

E non tanto, e/o non soltanto, per le dichiarazioni e prese di posizione che ci provengono da oltre confine, per così dire, ma da quelle che sentiamo, vediamo e leggiamo, in patria.

Ma veramente siamo ridotti a questa oblubinazione della ragione, del senso critico?

Prendiamo alcuni esempi. A incominciare da ciò che sta avvenendo nei paesi del Maghreb.

Tutti lo sanno, lo sentono alla radio, lo vedono in televisione, lo leggono sui giornali. E’ un inno alla libertà, alla liberazione dal tiranno (dai tiranni), è il trionfo (incipiente) della democrazia… delle elezioni libere (magari sotto l’ombrello dei militari!).

E allora? Che cosa ci vengono a fare, qui da noi, i maghrebini che sbarcano, che hanno ripreso gli sbarchi dopo una lunga parentesi?

Rifugiati politici? Ma come? Scappano, fuggono, dalla libertà, dalla democrazia, dalle libere elezioni… incipienti? Da paesi nei quali c’erano dittature, autoritarismi, e via elencando, negatori dei diritti civili e della dignità della persona?

Qualcuno degli illuminati politoli, sociologi, ci spieghi questo fenomeno. E ci spieghi pure perché – come visto e sentito in televisione – ci sia fior di brutte facce (sia sotto il profilo estetico, sia a livello di atteggiamenti) che lamenta come non si siano trovati impianti igienici funzionanti a Lampedusa, come se, da dove quello stesso fior di brutte facce proveniva, gli impianti igienici e l’acqua corrente ce li avesse avuti a portata di mano, in casa, nell’accampamento, in un residence, in un albergo, eccetera eccetera.

Gli è che non sopportiamo più tutti coloro che chiedono, pretendono: tutto, accampando diritti, diritti e ancora diritti… E con quell’atteggiamento, poi, di vittima superba e supponente… alla quale tutto è dovuto.

Ancora, non è finita.

Ma come? Non dimentichiamo, noi che apparteniamo a una certa generazione, di quel che si diceva e scriveva sui giornali della sinistra (compresa quella cattolica) alla fine degli anni Cinquanta del Novecento: basta con il colonialismo, libertà ai popoli dell’Africa, in particolare libertà all’Algeria francese!

Giusto. Il colonialismo aveva fatto il suo tempo, se pur un tempo doveva essere stato il suo… Ma poi?

Eccolì lì, in Africa, dal Nord al Sud, i governi locali, i governi dei popoli affrancati dal colonialismo! Che cosa ci stanno presentando? Autoritarismi, militarismi, razzismi, corruzione.

Anche qui, non pretendiamo di dare una spiegazione (non ne abbiamo fra l’altro gli elementi per darle), ma pretendiamo una risposta dalle anime belle che ieri l’altro pontificavano e giuridicavano a destra e a manca!

Se la storia va rivisitata, lo si faccia come si deve: sine ira ac studio, e senza i paraocchi, dunque, della ideologia. E rivisitare la storia significa (anche) trarre considerazioni per l’oggi.

Di Giovanni Lugaresi

Vi lascio liberi dall’uno e dall’altro uomo

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Tratto da Il Resto del Carlino del 18 febbraio 2011

La domanda cruciale, dopo due anni di scontri di confine: San Marino è solo un problema di San Marino? Per niente: ogni giorno da quel confine transitano seimila cittadini italiani che nella più antica repubblica del mondo hanno trovato lavoro e futuro. Vengono da Rimini, da Pesaro e da un entroterra che senza quella valvola di produttività sarebbe a pieno titolo fra le aree depresse d’Italia. E’ fuori discussione che la terra della libertà per tanti anni sia stata lasciata fin troppo libera da accogliere finanze e commerci parassitari (come spiegare altrimenti dodici banche per 30mila abitanti), ma la linea dura di Tremonti rischia di gettare il bambino con l’acqua sporca. E non c’è dubbio che le conseguenze finirebbero con l’arrivare oltreconfine provocando una emergenza sociale. In questi mesi sono partiti segnali di pace da Comune e Provincia di Rimini, segnali raccolti dal presidente della Regione, Vasco Errani. Perché non ci sono solo seimila frontalieri, ma almeno altri 20mila italiani che traggono la loro ricchezza dal rapporto con San Marino. Guardare al Titano come a un Paese da operetta, magari col dente avvelenato di chi vede sfrecciare in Riviera clamorosi macchinoni con la targa biancazzurra, sarebbe un autogol. San Marino ha i suoi buchi neri, ma conta anche su un tessuto sano di imprese che in questi tempi malandati è un tesoro. Così come sarebbe ottuso non voler vedere un altro patrimonio: quello delle relazioni internazionali. Per una terra che si propone come centro di incontri, che punta ad un aeroporto internazionale, San Marino è davvero un patrimonio. L’Unesco lo ha riconosciuto. Roma tentenna.

Pierluigi Martelli

Written by Arcobaleno

febbraio 19, 2011 at 9:17 am

L’Italia ripudia la guerra: tessera 2011 di Emergency

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Dal 1994 Emergency porta assistenza medico-chirurgica gratuita a persone che vedono negato il loro diritto a essere curate.

Fino a oggi, anche grazie al contributo di tanti sostenitori, abbiamo assistito più di 4 milioni di bambini, donne e uomini, in gran parte vittime di guerra.

Proprio per quello che vediamo tutti i giorni nel nostro lavoro chiediamo il rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione: l’Italia ripudi davvero la guerra.

Dateci una mano anche voi: con la tessera 2011 di Emergency sosterrete le attività dell’associazione e ci aiuterete a diffondere una cultura di pace e rispetto dei diritti umani.

Puoi richiedere e regalare la tessera 2011 on line o presso i banchetti dei nostri gruppi locali.

Written by Arcobaleno

gennaio 27, 2011 at 12:01 am

La rete con la FIOM

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facciamo rete con la fiom

Sabato 16 ottobre · 15.00 – 18.00 sul WEB ed in Piazza San Giovanni a Roma, facciamo RETE con la FIOM.

La manifestazione nazionale indetta dalla FIOM per il prossimo 16 ottobre assume un valore che va oltre la dimensione sindacale. Dentro e fuori le fabbriche sono in gioco diritti e libertà fondamentali.

La nostra Costituzione all’articolo 1 dichiara che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. Ed è il lavoro che oggi subisce l’attacco più violento in nome di un profitto senza etica, di un mercato senza regole, di una globale guerra tra poveri.

Per noi realtà della rete che ogni giorno facciamo informazione dal basso dando voce a idee, progetti, persone e lotte che non trovano spazio altrove è quindi naturale schierarci con la FIOM nel momento in cui questa organizzazione, sottoposta a pressioni e tentativi di criminalizzazione, porta in piazza le ragioni di quel mondo del lavoro che sono state cancellate dalla comunicazione dei grandi media.

La RETE è uno spazio dove ancora vive una battaglia delle idee contro la
logica dominante che ci vorrebbe tutti sudditi passivi del dominio dei poteri forti.

Noi quindi facciamo RETE con la FIOM e cioè dedicheremo, da qui in avanti, gran parte delle nostre energie comunicative per sostenere la mobilitazione verso la manifestazione. Il 16 ottobre poi ci impegniamo a dedicare le nostre home page, i nostri blog, le nostre bacheche, le nostre pagine alla FIOM, alle sue ragioni, alla sua battaglia perché il lavoro, come l’acqua, sia un bene comune, un diritto reale, un presidio di dignità ed uno strumento di emancipazione.

Prime adesioni:

Web Radio e TV
Libera.tv
Quantaradio
Radiocentopassi

Blogger
Piero Ricca 
Claudio Messora 
Paolo Papillo 
Samanta di Persio 

Siti
Dirittidistorti 
Controlacrisi 
Lettera 22 
Globalist 
Nuovaresistenza 
Reteprecariscuola 
Nuovasocietà 
Fuoripagina 

Pagine e gruppi Facebook
Contro il Governo della Vergogna 
Noi con la FIOM

Per ulteriori adesioni

La bacheca dell’evento su Facebook

Written by Arcobaleno

ottobre 12, 2010 at 7:40 am

News da La Libreria Morosina

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Amore e Psiche

Buongiorno a tutti voi!

Dopo lo scoppiettante inizio di giovedì scorso, il CAFFE’ FILOSOFICO prosegue Giovedì 14 Ottobre, ore 21.00, presso Il Circoletto di Cattolica, affrontando l’eterno rapporto tra AMORE e LIBERTA’, a partire dal seguente dilemma: Liberarsi Nell’Amore o Liberarsi Dell’Amore?

Si comunica inoltre che questo Mercoledì 13 Ottobre, ore 20.30, presso il Centro Servizi Jimmy Monaco di Riccione, parte ufficialmente il CORSO DI FILOSOFIA PRATICA tenuto da Loris Falconi, consulente filosofico affiliato alla Società Italiana Counseling Filosofico (SICoF). La prima serata verterà sull’origine del pensiero filosofico antico e sulla sua grande attualità per noi uomini d’oggi.

 

Per Info

Tel.  0541.830480

Cell. 349.7412325

Cordiali saluti.

Libreria La Morosina.

Written by Arcobaleno

ottobre 10, 2010 at 1:14 PM

Circolare Rete Radiè Resch di Quarrata – Marzo 2010

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Oscar Romero

Carissima, carissimo,
è una constatazione banale riconoscere che stiamo vivendo un’epoca di crisi in cui sembrano venir meno i punti di orientamento fondamentali per la vita umana.
Meno scontato, invece, è rendersi conto che la crisi attuale non è un semplice oscuramento delle certezze, ma lo sbriciolarsi dell’umanità dell’uomo, che sprofonda in una specie di abisso silenzioso la cui verità ultima è la morte. La cronaca attuale è abbastanza eloquente al riguardo.
Nel mondo, donne e uomini lottano e muoiono per le troppe libertà negate. In Italia invece corriamo il rischio di essere schiavi di un benessere economico che ci ha sedotti e affascinati con modelli di successo facile. A volte siamo come incatenati, mentre abbiamo bisogno di avere sete e fame di libertà per volare alto con il cuore e con la mente.
C’è molta sete di libertà, che significa saper individuare la strada che conduce a realizzare il proprio progetto di vita, nascosto dentro di noi, quello che sentiamo, che ci realizza pienamente.
E’ importante saper valutare se le nostre scelte quotidiane riescono a concretizzare questo nostro bisogno, questo nostro obiettivo.
Viviamo in una società caratterizzata da un senso di precarietà del presente e di incertezza del futuro. Abitiamo un mondo che sembra sfuggire al nostro controllo e impedirci di capire dove stiamo andando. Da tutte le latitudini le società civili invocano giustizia, libertà, verità, pace e riconciliazione. La crisi finanziaria colpisce l’Occidente, mentre la fame si abbatte sul Sud del pianeta togliendo la vita a milioni di uomini donne e bambini nell’indifferenza generale. Chi ha chiude la porta, chi soffre tende la braccia guardandoci negli occhi senza incontrare i nostri…
La democrazia è ormai ridotta ad uno show per cittadini spettatori.
Credo che sia giunto il tempo perchè ognuno di noi esca allo scoperto per condividere la corresponsabilità di una Terra futura, di una Terra Madre per tutti.
A volte, mediante le nostre scelte quotidiane, diventiamo complici di meccanismi economici e politici che generano ingiustizie sociali. In realtà, bisognerebbe accogliere e non emarginare le persone che fanno fatica a vivere. Come? Mediante una solidarietà intelligente, ossia un’azione che rimuova le cause dei problemi e non si limiti all’assistenzialismo. Quando andiamo a fare la spesa, per esempio, impariamo a favorire la filiera etica comprando prodotti di imprese che rispettino i lavoratori e l’ambiente. Anche questo è un modo concreto per promuovere una politica del bene comune.
Prendiamo esempio dalle lotte di alcuni popoli latinoamericani: Bolivia, Ecuador e Paraguay, che nelle loro “Carte Costituzionali” hanno messo il “buon vivere”, patrimonio delle tradizioni indigene, questi è indicato come l’obiettivo sociale che deve essere perseguito dallo Stato e da tutta la società. Quindi non il “vivere meglio”, che suppone un progetto illimitato non sostenibile e che richiede per molti, la maggioranza, il “vivere male”, ma il “buon vivere”, che mira ad un’etica del sufficente per tutta la comunità e non solo per l’individuo, in profonda comunione con la Madre Terra che ci ospita.
Oggi la stragrande maggioranza dei popoli vengono sempre più impoveriti, esclusi e schiacciati dal peso della miseria, costretti a prendere la via dell’immigrazione. Non possiamo più accettare che il Mediterraneo diventi il cimitero di tanti fratelli e sorelle. Si stima che nei suoi fondali ci siano dai 15 ai 20mila cadaveri.
Padre Zanotelli e molti vescovi africani che hanno partecipato al recente Sinodo che si è svolto nello scorso ottobre a Roma, avevano proposto di andare a Lampedusa per fare una solenne celebrazione in ricordo di questa tragedia, le “alte sfere vaticane” non l’hanno ritenuto necessario. Un amico sacerdote ci ha raccontato che gli emigranti di fede cattolica che salgono sulle barche della speranza, in mezzo al mare pregano recitando il Padre Nostro, e quando arrivano al “liberaci dal male”, aggiungono dal “mare” e dai “Maroni”.
Le nostre azioni quotidiane devono condurre all’accoglienza e non al rifiuto, all’impegno di non generare o fomentare paure contro gli stranieri attraverso l’equazione “immigrato=ladro o addiritura assassino”, ma diffondere una vera solidarietà che indichi invece reciprocità di diritti e di doveri nel costruire un mondo giusto e fraterno, mediante la convivialità delle differenze, andando a capire quali sono i “veri processi di espulsione”, vera causa della fuga di milioni di poveri dai loro paesi nativi.
Pensare. Dovrebbe essere una carattristica fondamentale della persona. Ma quanto poco pensiamo al giorno di oggi! Tutti sembrano voler pensare per noi e offrirci le soluzioni già confezionate. Eppure, senza la capacità di pensare, difficilmente usciremo dalle contraddizioni in cui viviamo. Prendiamoci il tempo di riflettere, di capire il momento che stiamo vivendo. Senza questo, senza conoscere un po’ meglio la società e i suoi meccanismi, senza domandarci dove stanno le cose davvero importanti su cui vale la pena spendere tempo ed energie, senza diventare un po’ contemplativi, senza scoprire le ricchezze nascoste in ogni persona, faremo unicamente ciò che fan tutti, che di solito coincide con gli interessi dei grandi di questo mondo.
Darsi del tempo per pensare è, dunque, il primo passo per recuperare aspetti essenziali della vita che gli impegni di ogni giorno portano a farci trascurare.
Il mese di marzo è spesso particolare, questo lo è ancora di più, oltre al tempo di Quaresima, il 24 sarà il 30° anniversario dell’assassinio di mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, assassinato mentre celebrava l’eucarestia, durante l’elevazione, dagli squadroni della morte del partito di Governo. La sua voce si era levata alta, forte e chiara troppe volte in difesa del popolo salvadoregno, brutalizzato dal governo dei militari, denunciando senza nessuna remora i responsabili, chiamandoli per nome. Fino a urlare durante un’omelia: in nome del mio Popolo non tacerò! Ancor oggi, purtroppo, nelle alte sfere vaticane è considerato solo uno “zelante pastore”. Benedetto XVI intervistato durante il volo che lo portava in Brasile per l’Assemblea dei Vescovi Latinoamericani -2007- alla domanda se era maturo il riconoscimento di monsignor Romero a santo rispose: “No, sarebbe un santo di parte!” Ma forse è un bene, perchè le comunità ecclesiali di base latinoamericane lo acclamarono subito “San Romero d’America”. Oggi, urge, necessita la presenza di testimoni credibili e totali come Oscar Romero. Segno fondamentale per comprendere la profondità, la verità del Vangelo e fare realmente Pasqua!
Il prossimo 24 marzo lo ricorderemo insieme a tutti i martiri senza nome, agli affogati del mediterraneo, ai non accolti, agli abbandonati, ai milioni di sofferenti che continuano a fare fatica, che ci allungano un braccio per chiederci vita…

Antonio

Ti aspettiamo a Santomato (Pistoia) presso la chiesa parrocchiale alle ore 20.30, saranno con noi:
Frei Betto, domenicano brasiliano incarcerato e torturato dalla dittatura brasiliana;
mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea;
Maurizio Chierici, giornalista e scrittore;
don Alessandro Santoro, comunità delle Piagge-Firenze
Raffaele Luise, vaticanista GR1
don Paolo Farinella, chiesa di San Torpede-Genova e molti altri sacerdoti a concelebrare.

Ricordiamo ad ognuno l’autotassazione a sostegno dei progetti e alla rivista In Dialogo
Invitiamo, chi può, a inviare un contributo straordinario a sostegno dei nostri due progetti ad Haiti

sul c/c bancario intestato a:
RETE RADIé RESCH c/o BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VIGNOLE
iban: IT42 M 08922 70500 000000004665 indicando la causale
oppure sul c/c postale n. 11468519 intestato a: Notiziario della RETE RADIé RESCH

Bardeggia Guerrino: Pittore, scultore e poeta

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Guerrino Bardeggia

Opera inedita di Guerrino Bardeggia

 

Tratto da La Voce del 5 Gennaio 2009

Cattolica: Sono passati 5 anni dalla scomparsa di Guerrino Bardeggia, pittore, scultore e poeta nato a Gabicce nel ’37. Rifiutava il confine regionale del Tavollo che lo definiva marchigiano. Si sentiva molto romagnolo anche per la sua vita relazionale che gravitava nel riminese. Era quindi un “marchignolo”. In realtà diventa arduo dare dei confini, anche se solo territoriali, a un artista che è trascendenza a prescindere. Libertà pura. La sua arte si è cimentata in tematiche galattiche che spaziano dalle espressioni più fragili della natura come la lumaca o il passerotto a quelle più epiche, delle sofferte Vie Crucis. L’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande convivono nelle sue opere nel modo più naturale. Le sue opere suscitano emozioni forti che portano l’osservatore a interloquire con la parte più profonda della propria interiorità. In un dialogo non facile. Guerrino Bardeggia ha indagato quasi chirurgicamente le pieghe dell’anima e le ha portate a un’espressione di potente drammaticità. Sempre nella ricerca quasi mistica della verità. Sue opere sono esposte nei nazionali e i grandi cicli esistenziali, religiosi e letterari continuano ad animare dibattiti culturali e artistici, ancora a 5 anni dalla sua morte. L’estate scorsa, visitatissima la mostra “Iconografia dell’anima”, nella chiesa di Portoverde a Misano mentre a Frontino di Montefeltro, i visitatori potevano ammirare la rassegna “Echi di natura”. In Settembre, nel Convento di Montefiorentino (PU), il tema della maternità spesso idealizzato nella forma di Madonna con Bambino, dominava la mostra “La luce dell’enigma”. Dal 3 al 6 Dicembre, a Rimini, per il salone della Giustizia, Filippo Berselli ha voluto portare in mostra il ciclo pittori e l’Inferno di Dante per la chiara analogia del tema “dei delitti e delle pene”, che hanno interessato e mosso l’azioni un tempo del somma del sommo poeta e ora, della magistratura. La mostra ha dato visibilità a quest’opera di Bardeggia la cui vita e la cui opera sono state contrassegnate da un’altissima tensione morale e da un generoso impegno civile.

Mirko Ferrara: “Il Torconca ha bisogno, il Macanno può attendere”

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Libertà è Partecipazione ed anche informazione

Pillole di Consiglio Comunale

Il video mostra la replica di Mirko Ferrara capogruppo del Partito Democratico all’intervento di Enrico Del Prete, capogruppo della Coalizione Arcobaleno.

“Sulla parte del Bus Terminal è già intervenuto il sindaco, volevo dire anche io due parole, invece sulla vicenda Torconca, come ho avuto modo di dire un paio di consigli comunali fa se non erro, quando avevamo già affrontato il tema, la questione torconca è una scelta, non un pagamento di una cambiale, ma la scelta per un quartiere che forse è l’unico vero quartiere isolato di Cattolica che ha bisogno di strutture per aggregazione. Come ho già detto sono stati fatti anche altri interventi costosi:
– la pista di atletica, interventi al palazzetto dello sport, interventi sono già stati fatti un po’ d’appertutto.
Quella zona ha bisogno, quindi è una scelta e se rispondere ai bisogni di un quartiere di Cattolica la chiamiamo cambiale politica, allora sono tutte cambiali politiche, quelle che facciamo, perché si va a rispondere ai bisogni della città. Secondo me è semplicemente stare ad ascoltare le necessità della città. Come diceva anche il Consigliere Pazzaglini, io auspico che quel centro che verrà realizzato non abbia solamente fini per utilizzo sportivi, ma diventi anche una centro di aggregazione per tutto il quartiere e questo starà anche a noi”

 


Mirko Ferrara non dice che il centro sportivo di aggregazione c’era già!

Già dal suo insediamento, la nuova maggioranza (Una città in comune e PD) aveva promesso:

Meraviglie, effetti speciali, rinnovamento.

Per ora abbiamo solo visto pagamenti di cambiali politiche

Il Partito Democratico, come Penelope, costruisce di giorno, (indebitando la città) quello che hanno abbattuto la notte prima. Nel filmato si notano impietose immagini satellitari, in cui si mostra l’esistente prima della demolizione.

L’Amministrazione Comunale ha compiuto una scelta, ha destinato 180.000 Euro per costruire quello che già c’era!

Questo è “il nuovo” che affronta i problemi della città? 
Perché questa cambiale elettorale sì!? Perché Casa Cerri (altra cambiale elettorale!) no!?

Forse c’è una terza cambiale elettorale (Verni-VGS) che ha la precedenza? (un arena ed un centro sociale meno distante che possa fare da traino ai locali da aprire?)

Alla faccia del Macanno e dei cittadini!

Attendiamo la prossima puntata… tanto… non ci fanno mancare niente! Ogni giorno c’è ne una nuova!

VGS e VIA

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Libertà è Partecipazione ed anche informazione

Il Sindaco non ritiene importante trasmettere, sulle reti locali, le sedute del Consiglio Comunale.

Con i nostri “modesti” mezzi cercheremo di diffondere quello che succede con…..

Pillole di Consiglio Comunale

Nei riguardi del V.G.S. (Queen Village), l’attuale Amministrazione Comunale, nel segno della continuità con la precedente, mantiene un atteggiamento di poca chiarezza, con omissioni, pressapochismo e molta attenzione all’esigenza del privato (cambi di destinazione urbanistica) e poca a quella dei cittadini (verifica per la salute dei ragazzi nelle scuole confinanti, ampliamento del parco ancora da realizzare ect.)

Cattolica 26/11/09

Interpellanza al Signor Sindaco del Comune di Cattolica con preghiera di trasmissione all’Assessore di competenza.

Oggetto: Risposta a interpellanza nr.21 del 18/09/2009

In merito a quanto descritto in oggetto, mi trovo costretto a formulare ulteriore interrogazione per i motivi qui di seguito riportati.
Al punto 4 della risposta fornitami dall’Assessore Angelini Alessandra in merito a domanda sulla possibilità da parte di questa amministrazione, di poter eseguire procedure di screening o V.I.A sulla struttura denominata V.G.S, per attenuare le preoccupazioni nostre e di tanti cittadini riguardo l’inquinamento ambientale che tale struttura porterà nella zona di ubicazione, la stessa testualmente mi risponde: “ Per l’impatto ambientale si rammenta che sono state effettuate tutte le valutazioni di legge (screening, VIA, etc.).
Considerato che l’Arcobaleno già negli anni precedenti si era prodigato per ottenere tali valutazioni con altrettante interpellanze senza mai aver avuto risposta positiva, così come già anticipato in sede di Consiglio Comunale, ho richiesto tramite procedura di accesso agli atti la citata documentazione (screening o VIA).
In data 3/11/09 con protocollo n.30574, il dirigente all’Urbanistica architetto Fabbri Daniele, mi consegnava in risposta gli stessi atti che per anni il nostro gruppo consigliare si era visto recapitare in risposta alle precedenti interpellanze, allegandomi addirittura una vecchia risposta data dall’allora Assessore all’Urbanistica Prioli. Ergo non esistono nessuna verifica di screening, né tanto meno una VIA.
Alla luce di quanto premesso, credendo degni di rispetto i cittadini che per mia voce presentano le loro legittime istanze e preoccupazioni sono ad interrogare l’Assessore su:
a) In base a quale documentazione ha pronunciato la sua risposta.
b) Se l’Assessore è in possesso di ulteriore documentazione di cui gli uffici non sono a conoscenza.
c) Di fornirmi la documentazione ( screening, VIA) da ella citata al punto 4 della risposta ad interpellanza n.21 protocollo 29650/2009, in allegato alla risposta che gentilmente sarà data a questa mia, in quanto in caso contrario mi aspetto una spiegazione circa dichiarazioni non supportate da dati oggettivi.

Del Prete Enrico
Gruppo consigliare Arcobaleno